I fascisti invecchiano

I fascisti invecchiano


Unabridged

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Non so come i nostri pittori non abbiano sentito il bisogno di tramandare ai posteri la faccia del fanatico! È una faccia che di tanto in tanto emerge dal mare dell'umanità, ma forse mai, nemmeno ai tempi della Riforma e Controriforma, con l'opacità, chiusura, assolutezza di questi ultimi vent'anni. I libri e le opere (leggi: distruzioni) di siffatti rapiti, entusiasti, obbedienti, disposti a tutto fuorché a tollerare, ragionare e amare, rimarranno senza dubbio come una grave testimonianza; ma tutti insieme i libri, i giornali, gli opuscoli, le distruzioni, le armi e gli strumenti di tortura non faranno intuire il segreto dei nostri tempi con la rapidità e intimità con cui certo li farebbe una faccia di fanatico rimasta a vivere su una tela. Nel punto perfettamente opposto a quello in cui ragione e Cristianesimo hanno generato la tolleranza, dalla parte dell'universo in cui la notte permane eterna, sono spuntate queste facce. Una crudeltà priva di follia e di rimorsi, una pedanteria priva di scienza, una ingegnosità senza fantasia o estro, una barbarie senza candore e una corruzione priva di estetismo e perfino di mollezza, una vocazione al male miseramente occultata da nubi di stupidità (...)